LETTERE - Mondo Voc gennaio 2014                                             Torna al sommario

 


perrone 

 

 

√ Papa Francesco come San Giovanni Battista?

 


√ Se sparisce il sesto comandamento

 


Risponde Padre Sandro Perrone

 

 

Papa Francesco come San Giovanni Battista?

Caro Padre, sto leggendo con vivo interesse l’ultimo scritto del Santo Padre Francesco e devo confessarle che è una continua scoperta di cose straordinarie o meglio di cose semplici e conosciute, ma dette e presentate con uno stile ed una immediatezza che non avevo mai conosciuto prima. E mi viene da pensare, assai naturalmente, che era proprio di questo che aveva, ed ha, bisogno la Chiesa oggi. Ma nello stesso tempo devo confessarle che Papa Francesco mi sembra un poco San Giovanni Battista che predica nel deserto, mentre i sommi sacerdoti, gli scribi e i farisei sono a Gerusalemme, forse nel Tempio, a offrire sacrifici e soprattutto a farsi gli affari loro. Non mi sembra, cioè, che il Papa sia veramente seguito dal clero. Sarà una mia impressione, ma devo dirle che all’entusiasmo della gente semplice e normale, come me, non corrisponde lo stesso “seguito” nelle alte e basse gerarchie della Chiesa. Forse io sono un po’ troppo pessimista, Padre, ma Lei che ne pensa?

(Augusto F., Padova)

 

Caro Augusto, anche io ho letto l’Esortazione Apostolica “Evangelii gaudium” di Papa Francesco e devo dire che l’ho trovata davvero molto bella. Da tempo non mi capitava di leggere uno scritto così “fresco”, immediato, facile e profondo insieme. In quelle parole c’è tutto Papa Francesco, con la sua vivacità quasi infantile e la capacità straordinaria di farsi comprendere con parole semplici. Io credo che tutta la Chiesa lo abbia capito ed apprezzato e, soprattutto, che intenda seguirlo. Giovanni Battista non parlava ai cammelli del deserto, ma alla gente che “accorreva a lui da tutta la regione della Giudea e a tutti gli abitanti di Gerusalemme” (Marco 1,5). Lo stesso è poi capitato a Gesù: egli parlava a tutti, annunziando il Regno di Dio: alcuni ascoltavano e si convertivano, altri rimanevano inerti nel loro peccato. Il Papa ha il compito di parlare a tutti gli uomini di buona volontà e, soprattutto, ai figli della Chiesa, senza distinzione alcuna. Certamente ci sono anche quelli che non vogliono ascoltarlo, ma non per questo Papa Francesco si stanca di annunciare a tutti l’amore di Dio per questa povera umanità. Quanto poi alle divisioni e al diverso seguito, caro Augusto, io andrei molto cauto nel giudicare. Quasi sempre chi giudica con superficialità è destinato a sbagliare, ma in questo caso, penso proprio che vi sia la certezza dell’errore! Cominciamo bene il nuovo anno, magari anche giudicando meno. Sono certo che l’anno trascorrerà meglio.

 

 

------------------------------

 

 

Se sparisce il sesto comandamento

Caro Padre, spero di non essere maliziosa o, peggio, maleducata, ma c’è una domanda che volevo porle da parecchio tempo. Leggendo i giornali cattolici di non moltissimo tempo addietro (compreso il suo), nelle lettere l’argomento principe era sempre il sesso, anzi mi correggo: il sesto comandamento, coniugato nelle sue molteplici forme. Oggi, a leggere gli stessi giornali, sembra di vivere in un mondo di angeli e di santi: mai problemi di masturbazione, di rapporti pre o extra matrimoniali, di omosessualità e via discorrendo. Ma dove siamo, nell’Isola dell’Utopia, nell’Iperuranio? Quello che vedo io è tutt’altra cosa! Non voglio rovinarle l’inizio del nuovo anno, caro Padre, ma qui proprio non ci siamo!

(Cesarina L., Torino)


Cara Cesarina, veramente non mi sono mai accorto di abitare su un’isola deserta, come Robinson Crusoe o nell’alto dei cieli, come il povero Icaro (prima di precipitare!). A costo di ripetermi e forse di annoiare: il povero “caro Padre” risponde alle lettere dei suoi lettori: non si può inventare le cose né, per un pizzico di popolarità in più, “insaporire” le cose con una spruzzata di ingredienti pruriginosi. Alla tua domanda, rispondo molto semplicemente che i lettori non credono più che certe questioni possano essere affrontate con lettere e letterine la cui risposta arriva dopo un mese; essi pensano che sia possibile e preferibile un incontro personale in cui gli argomenti possono essere trattati con la dovuta calma e profondità, in cui le obiezioni possono essere presentate con chiarezza e libertà, lasciando poi sedimentare le risposte ricevute, per giungere lentamente e con calma a conclusioni personali. Sono convinto anche io che l’eclissi del sesto comandamento non sia dovuta all’angelicità della gente, ma al rifiuto di parlarne in maniera banale e superficiale (basta guardare un qualunque talk show). Comunque, ti assicuro che ci vuole ben altro per rovinarmi l’inizio dell’anno! Buon anno, mia  cara!  

 


 

Copyright © La riproduzione degli articoli di MondoVoc richiede il permesso espresso dell'editore