ATTUALITÀ – Mondo Voc gennaio 2011                                                               Torna al sommario

 

 

"Mocciose", tronisti, veline, calciatori... ma non solo!

 

Viaggio nel mondo della letteratura giovanile, della televisione e del cinema alla scoperta dei modelli di riferimento dei giovani d’oggi.

 

di Antonella Prenna

 

tronisti"Generazione di fenomeni, tutti eroi" cantava qualche anno fa un noto gruppo pop italiano. In un lontano passato, si guardavano con ammirazione gli eroi della mitologia greca e romana: Teseo che riesce a prevalere sul male e a liberare se stesso e gran parte dell’umanità dal pericolo e dalla morte; Prometeo, che sfidando l’ira degli dei, ruba una scintilla di fuoco e regala agli uomini la prima grande fonte di energia fisica indispensabile per la loro vita; Achille, eroe leggendario ed invincibile, Ulisse che incarna l’idea dell’astuzia e della forza dell’intelletto, Ettore, eroe di grandi virtù e ideali di vita, di padre e di sposo.

 

Oggi invece i riferimenti proposti sembrano più sbiaditi, personaggi superficiali dalla fama facile, icone di svago e divertimenti. Calciatori, cantanti, attori, e tante categorie televisive emerse in questi ultimi anni che pur non avendo un valore professionale o umano da trasmettere, attirano tanti adolescenti.

 

In campo letterario si è passati dallo spessore di senso dei grandi libri alla facile scrittura di consumo dei best seller giovanili attuali. Alcuni giovani non trovano differenze tra i personaggi e i temi del bestesellerista di oggi e i personaggi e i temi di ieri, tra Step (di Moccia) e Orlando (di Ariosto), tra i ragazzi delle palestre e i cavalieri antichi, tra Angelica e le donne del nostro tempo presente.

 

Non mancano tuttavia grandi protagonisti contemporanei di letteratura giovanile come lo scrittore francese Daniel Pennac, che con leggerezza, impertinenza e ironia critica il mondo in cui viviamo, i giochi sporchi dei potenti e le ingiustizie sopportate dai più deboli. Pennac, scrittore d’invenzione che, con uno stile fluido propone trame stravaganti e imprevedibili, con i suoi simpatici personaggi un po' sfortunati guarda con ironia la realtà mettendone impietosamente a nudo i mali. Il tutto in nome di un'idea di società dove la solidarietà dovrebbe ancora contare qualcosa.

 

Tra i pilastri della letteratura giovanile c'è anche un "certo" Giovannino Guareschi che, con le sue figure farsesche e simpatiche, descrive un mondo ricco di tradizioni, di carità, di speranza in cui realismo e schiettezza sono intrecciati e animano i protagonisti delle sue storie che sono sempre sorretti da una incrollabile fede in Dio e nell'umanità.

 

Tornando un pò più indietro, ricordiamo le “Piccole donne” della scrittrice americana Louisa May Alcott in cui l'elemento "moralità" era il dominante, o “Peter Pan”, dell'inglese James Matthew Barrie, una delle più famose storie per bambini molto gradita ai giovani contemporanei!

 

velineLa nostra era dell'immagine e dell'apparire spesso continua a produrre antieroi molto negativi, serial killer, assassini e suicidi. I media ci propongono talent show, giovani improvvisati a fare tutto pur di avere fama e successo facile, personaggi e storie di vita spesso non sempre corrispondenti alla realtà. Si spazia tra ballerine, cantanti, comici, soubrette, ma anche figure impegnate, che lavorano, studiano, ricercano. Cronisti di guerra che rischiano la vita e che spesso muoiono per poter raccontare genocidi, guerre, torture, violenze in tutto il mondo. Come ne "Il settimo sigillo", indimenticabile film di Ingmar Bergman, la morte incombe su ognuno di noi ed ognuno di noi è chiamato oggi a sfidarla in una partita a scacchi dove le probabilità di vincere sono sempre minori.

 

In un contesto sociale così sconfortante i giovani non trovano più punti di riferimento (gli autentici eroi del passato, espressioni di forza, di determinazione, di sanità mentale e fisica). Cinema e Tv continuano a proporre di tutto ma per fortuna non ci sono solo "cinepanettoni" e programmi demenziali che offrono prevalentemente cultura del superfluo!

 

federico_mocciaNon mancano infatti film di evasione intelligente come gli ultimi proposti da Checco Zalone o Antonio Albanese che con i protagonisti dei loro ultimi rispettivi film ("Che bella giornata" e "Qualunquemente") portano a ridere e sdrammatizzare su amore, precarietà, politica e tante facce della nostra malandata società. Per soffermarci poi su quello che è stato definito un vero fenomeno giovanile italiano, ricordiamo Federico Moccia con le sue "Mocciose", le protagoniste dei suoi film che dovrebbero rappresentare la parte più positiva del paese, donne evolute, documentate, dinamiche, più aperte alla vita, ai suoi mutamenti, che si destreggiano tra cellulare, chat, blog, youtube, usano un linguaggio contaminato dal web, contraggono tutto, si trincerano dietro una vita virtuale. Dall'altra parte i personaggi maschili di Moccia restano immaturi, eterni bambini con una patologica difficoltà a staccarsi dalla famiglia d'origine, che non sanno prendersi le proprie responsabilità. Tuttavia però non si possono dare giudizi sommari sui giovani. Non hanno colpe, vivono in un mondo che è stato trasmesso loro con tutti i falsi valori che contiene, la frivolezza dei costumi dati dal lusso, dai divertimenti, dalla febbre di una vita superficiale e spesso vuota di valori, spesso non c’è più rispetto per l’amore, per i sentimenti, per il denaro.

 

Ai giovani serve che la famiglia torni a rappresentare piccoli eroi di virtù, figure di riferimento, esempi di vita, che consentano loro di trovare quegli elementi positivi che possano costituire modelli di comportamento, personaggi protettivi per la loro vita, oltre che guide necessarie perché essi possano crescere sereni e fiduciosi nel cammino che li aspetta.

La stagione dei miti non è conclusa. Tutti ne abbiamo bisogno, in ogni età della nostra vita.

 

 

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